Prima Edizione di “Valore Rete Impresa”

Il Consorzio T-Tauri è l’evoluzione di una esperienza imprenditoriale maturata dai soci fondatori in trent’anni di attività nel campo dei servizi.
Giuseppe Pastore, amministratore unico del gruppo, intende edificare il futuro dell’impresa sulla base di valori certi, seguendo le orme della sua famiglia nella prima generazione.
Il consorzio T-Tauri ha invitato alla 1° edizione del “Riconoscimento Valore Rete di Impresa” varie personalità tra cui il sen. Riccardo Pedrizzi, mons. Pietro Bongiovanni, dott. Antonio Pennacchi, il presidente del Centro socio-culturale V. Veneto di Latina, Aldo Pastore. L’omaggio è stato conferito alle aziende: Hydro Aluminium Slim, Banca Popolare del Lazio, Avioninteriors e Centro Commerciale Latina Fiori, aziende con le quali T-Rauri ha rapporti commerciali da circa trent’anni. Durante la cerimonia il dott. Antonio Pennacchi ha presentato il suo ultimo libro “Camerata Neandertal, libri, fantasmi e funerali vari”, autobiografico  in cui racconta la sua storia, da immigrato ad operaio ed infine scrittore.
Il video della cerimonia

 

Prevenzione cecità: Conversazione con il prof. Elio Genovesi

 E’ importante controllare la vista e fare prevenzione, cercare di non diventare cechi.  Approfittate di questa occasione che vi offre il Centro V. Veneto, sempre attento a ciò che vi possa essere utile, vi dà l’opportunità di fare una conversazione con il prof. Elio Genovesi, già primario chirurgo oculista presso l’ospedale S. M. Goretti di Latina.
Alcune nostre considerazioni: 
La vista è il senso più importante del corpo umano. Si sono fatti vari studi cercando di paragonare il senso dell’udito a quello della vista come il saggio che ha  fatto Schopenhauer, che
 “sosteneva che  la natura della vista è attiva e quella dell’udito è passiva, non è assolutamente possibile riuscire a creare qualcosa di analogo alla musica per il senso della vista; una musica per gli occhi è semplicemente un’ipotesi assurda”. Il suono della musica crea delle vibrazioni che hanno un effetto immediato sullo spirito. La vista con  la luce, i colori, la bellezza della natura che ci circonda, gli occhi ingenui di un bambino, gli occhi di un cane che sono le sue parole, incidono ugualmente sullo spirito della persona.
Vi aspettiamo numerosi per parlarne di più ma anche per sapere sulla prevenzione della cecità.
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Malala, Premio Nobel per la Pace, all’ONU: Pace e Scuole

Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace insieme all’indiano,Sathiarthi sono stati premiati per la loro lotta a favore dei bambini e del loro diritto all’istruzione.
La ragazza afgana di 17 anni che i talebani hanno cercato di uccidere, nel giorno del suo compleanno ha chiesto ai “Grandi del mondo” di lottare Malalaper il diritto all’istruzione dei bambini di ogni genere, razza e colore. Vestita di rosa e con tanto coraggio, per nulla intimorita dai potenti del mondo, ha declamato il suo discorso con voce pacata e determinata. Per chi ha curiosità e per  conoscere la realtà dei bambini e delle donne in quei paesi, vi  riporto di seguito, il suo discorso:

“Onorevole Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon, spettabile presidente dell’Assemblea Generale Vuk Jeremic, onorevole inviato speciale delle Nazioni Unite per l’istruzione globale Gordon Brown, rispettati anziani i e miei cari fratelli e sorelle: Assalamu alaikum (la pace sia con voi,n.d.T).

Oggi è un onore per me tornare a parlare dopo un lungo periodo di tempo. Essere qui con persone così illustri è un grande momento nella mia vita ed è un onore per me che oggi sto indossando uno scialle della defunta Benazir Bhutto. Non so da dove cominciare il mio discorso. Non so cosa la gente si aspetti che dica, ma prima di tutto voglio ringraziare  Dio per il quale siamo tutti uguali e ringraziare tutti coloro che hanno pregato per una mia veloce guarigione e una nuova vita. Non riesco a credere quanto amore le persone mi hanno dimostrato. Ho ricevuto migliaia di cartoline di auguri e regali da tutto il mondo. Grazie a tutti. Grazie ai bambini le cui parole innocenti mi hanno incoraggiato. Grazie ai miei anziani le cui preghiere mi hanno rafforzato. E grazie agli infermieri, ai medici e al personale degli ospedali in Pakistan e nel Regno Unito e il governo degli Emirati Arabi Uniti che mi hanno aiutato a stare meglio e a riprendere le forze.

Sono qui per dare tutto il mio appoggio al segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon nella sua Iniziativa Globale “Prima l’istruzione” e al lavoro dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per l’Educazione Globale Gordon Brown. Continua a leggere

La Festa della Befana il 6 gennaio alle ore 17.00

Gran fermento nel paese delle “Befane”. Queste signore hanno 22avuto delle giornate piene.

Vari lavori: revisione delle scope dal meccanico; chi ha cambiato la scopa con un  motorino;  chi ha venduto la sua scopa per raggiunti limiti d’età e chi l’ha modernizzata con specchietti e  porta giocattoli, chi ha messo anche un navigatore, adattandosi al progresso; una aggiustatina dei capelli trascurando il viso e via.

Tutte le befane si sono incontrate per mettersi d’accordo per sapere quale paese visitare e portare i doni a tutte le persone, anche a quelle cattive (grossi pezzi di 25carbone nero, nero.
Una volta ci portavano il carbone dolce che si poteva anche mangiare. Ma nei giorni nostri anche le Befane hanno perso la pazienza vedendo tante persone cattive ed intolleranti, ed hanno raccolto carbone nero, così ci si ricorderà di essere più buoni.
Basta così poco!!!!!!

La locandina della “Festa della Befana”

 

Il Natale: riflessioni sull’omelia di Papa Francesco

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C’è la crisi economica. Bene o male, il Natale è passato;  ma, per esperienza personale in questo periodo, ho notato che non ci sono soldi per partire, per fare a noi ed agli amici dei grandi regali, ma abbiamo avuto più tempo per parlare fra di noi, dedicare del tempo in più alla nostra persona ma anche agli amici, ai parenti. Forse usare il tempo, per guardarci attorno, riscoprire sentimenti ormai sopiti, considerati ormai inutili alla nostra vita, riallacciare vecchie amicizie con buone radici è stato il regalo più bello che ho donato alla mia persona.

Il Natale bisogna farlo vivere dentro di noi, una rinascita del sentimento “amore” verso tutti oltre che come una rinascita, come simbolismo religioso, di Gesù. Dovrebbe essere  una rinascita delle coscienze, guardare chi non ci capisce non con odio, ma cercare di farsi conoscere meglio, cercare di ritrovare in fondo all’anima ed alla  coscienza, quell’amore che è innato dentro di noi,  che è nel nostro dna.
Papa Francesco, nella sua omelia di Natale, ha parlato dei bimbi abusati, uccisi, sfruttati da persone che vivono nel buio, hanno perso l’amore. Non sanno più cosa esso  sia.
Dio è più forte delle tenebre e della corruzione”, ha detto Papa Francesco. “Egli ci guarda con occhi colmi di affetto, innamorato della nostra piccolezza”. Ha aggiunto, per i rifugiati iracheni e siriani: “Voi siete come Gesù cacciato la notte di Natale” “tenerezza di Dio” verso l’uomo, in un mondo così segnato dalla violenza, incarnata in “un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”, la cui venuta è “la luce che squarcia il buio”.
Quanta dolcezza nel suo messaggio ma quanta durezza verso chi  non vede la luce di Dio: “La grande luce della nascita di Gesù non la videro gli arroganti, i superbi, coloro che stabiliscono le leggi secondo i propri criteri personali, quelli che assumono atteggiamenti di chiusura”.

Ai paesi nel Medio Oriente il Papa ha aggiunto:  “Verrò a confortarvi nella vostra terra”. Papa Francesco ha parlato al telefono con il  il campo profughi di Ankawa. “Voi siete come Gesù la notte del suo Natale, quando è stato cacciato via. Siete come Gesù in questa situazione e questo fa pregare di più per voi; nel mio cuore ci sono i bambini e gli anziani, I bambini innocenti, i bambini morti, sfruttati, pensiamo ai bambini mentre Gesù viene da noi, ai nonni, agli anziani che hanno vissuto la vita e adesso soffrono questa croce. Ci diano la saggezza”. Un pensiero, da parte del Santo Padre anche per noi anziani.
Gli anziani del Centro socio-culturale V. Veneto di Latina la ringraziano, Santo Padre, per la sua umiltà e comprensione.
Franca

 

Papa Francesco in Turchia

Turchia

Papa Francesco  col presidente della Repubblica Turca, Recep Tayyip Erdogan

Nella foto, Papa Francesco  nel suo viaggio in Turchia, ha visitato i dintorni della Moschea Blu. Ad  accogliere il Santo Padre sull’ ingresso della Moschea è stato il gran muftì di Istanbul, Rahmi Yaran. L’atteggiamento del Ponteficie è stato impeccabile: si è tolto le scarpe prima di entrare nella Moschea, poi ha pregato in silenzio  con le mani giunte sopra la croce pettorale, il volto chino con gli occhi chiusi davanti al “mihrab” la nicchia che indica la direzione della Mecca, per tre minuti accanto all’Imam che invece invocava, come è solito fare, le sue preghiere. Ma se si vuole un dialogo interreligioso, ci si deve comportare così. Papa Francesco ha fatto un passo in più rispetto al suo precedessore, Benedetto XVI°, pregando all’ interno della Moschea, un bel momento di comprensione religiosa  reciproca. Il Papa ai capi religiosi islamici ha ribadito: la violenza merita la più forte condanna – ‘In qualità di capi religiosi, abbiamo l’obbligo di denunciare tutte le violazioni della dignità e dei diritti umani.  Speriamo che lo capiscano anche i fanatici religiosi!!!! Nessuna religione predica la violenza sia essa cristiana cattolica, ortodossa, anglicana, orientale, mahomettana (Islam), ebrea, induista, buddhista, taoista, confuciana, scintoista ed anche atea. Nessuno predica la violenza, NESSUNO
Franca